valutare

considerazioni etimologiche sul verbo valutare ^

valutare: v. tr. [io valųto (anche vāluto) ecc.]

http://www.garzantilinguistica.it/digita/parola.html?sinonimi=0&exact=true&parola=79425

[va-lų-ta] Etimologia: Propr. f. sost. di valuto, ant. part. pass. di valere

http://www.garzantilinguistica.it/digita/parola.html?sinonimi=0&exact=true&parola=79422


valutare deriva da "valųta", che č la versione femm. antica del participio passato di valere (quello che adesso si dice "valso")

salutare invece deriva da "saluto", che nessuno penserā mai che sia il participio passato di salvare (eppure l'etimologia č questa, conferma Giacomo Devoto nell'Avviamento alla etimologia italiana )

quindi:

valere -> valųta -> valutare -> io vāluto

salvare [ questo link si č perso ] -> salvato / saluto -> salutare -> io saluto

si dice "io vāluto" come "io vālgo" ,

si dovrebbe dire "io sāluto" come "io sālvo", se ci rendessimo conto che quando si saluta si vuole in un certo senso "salvare"

altre esempio che si potrebbe costruire č:

cadere -> cadųta -> cadutare (che chiaramente non esiste, ma potrebbe significare ad esempio "provocare una caduta", come valutare vuol dire "attribuire un valore", come salutare vuol dire "augurare la salute"..) -> io cāduto

fin quando fosse evidente che "cāduto" si riferisce al cadere, l'accento concorderebbe col verbo di origine;

del resto la versione "cadųto" non funzionerebbe, perché esiste giā il "caduto" part. passato di cadere: allo stesso modo "valųto" si confonderebbe col part. passato di valere, se non fosse che questo č diventato "valso".

Statisticamente, salutare e valutare sono semplicemente 2 casi che si smentiscono a vicenda..

e comunque, come dice sempre Claude Levė-Strauss, scopo della linguistica (come dell'antropologia) non č trovare delle regole generali, ma spiegare il motivo delle particolaritā;)


nota, 15-8-02

salubre: dal lat. saluber salubris salubre, agg. verbale attivo di un presunto salvere (salvare), come volubilis da volvere [G.devoto, op.cit.];
pronuncia: salųbre, anche se v'č una tendenza a spostare l'accento sulla prima sillaba [U.Panozzo, D.Greco, La struttura della lingua italiana]