la sposa meccanica

tratto da The mechanical bride - folklore of industrial man, Marshall McLuhan, 1951

sull'umorismo
morte, cadaveri, tombe
libertà d'ascolto
il libro del momento
ancora sull'umorismo
il delitto non paga
capacità direttiva
Hollywood hallucination
la sposa meccanica
il cadavere come natura morta
Sherlock Holmes
capire l'America

sull'umorismo (p.27)

Una cosa che gli inglesi non considerano assolutamente buffa è la loro felice consapevolezza di possedere un profondo senso dell'umorismo. Perfino in passato si poteva scherzare sul loro impero, ma non era consigliabile suggerire che ci fosse qualcosa di strano nella loro insistenza sul proprio senso dell'umorismo. Finché l'Inghilterra era considerata un asso vincente, era facile per gli snob inglesi sbellicarsi dalla risa nei confronti di chi non era come loro. L'umorismo consiste in gran parte in tale senso di fiduciosa superiorità.

Ai lettori di «Time» è stato in qualche modo insegnato a pensare a se stessi come "diversi". Sono tenuti "al corrente". Non sono come gli altri. Sono una piccola consorteria esclusiva di milioni e milioni di persone superiori. Non è quindi facile capire perché chi osservi aspetti involontariamente divertenti di «The New Yorker» e di «Time» debba essere considerato incapace di leggerli e di trarne divertimento. Non ci siamo ancora liberati del vecchio concetto romantico che non si deve capire ciò che ci diverte.

morte, cadaveri, tombe (pp.37-38)

Ho pianto finché mi hanno detto che era impermeabile

...serene through shower or heavy rain...
for those who know the casket of a dear one
is protected against water in the ground

Il numero di novembre 1949 del «New Detective Magazine» offre un ricco menù del tipo: Cambiàle per una tomba, Mezz'ora dopo il massacro, In due si può morire, Spazio solo per morire, L'assassinio che ho in mente, Cadavere fuori strada, I morti parlano..
I titoli non smentiscono la profusione di carnale necrofilia nelle amenità che vi si trovano all'interno. Un cadavere compare subito in Mezz'ora dopo il massacro: Era una donna flaccida, grigia e monolitica, ultrasettantenne con freddi occhi azzurri e molto denaro, che aveva goduto nell'usare la sua ricchezza come un'arma... È una faccenda poco pulita. Il sangue umano a fiumi e la carne stroncata, quando siano accompagnati dal sesso, dalle sparatorie e dalla rapidità d'azione, sono gli ingredienti di un piatto molto popolare.
In stridente contrasto con richiami di questo tipo c'è il timido mondo degli acconciatori di cadaveri e degli esperti di pubblicità mortuaria: contrariamente all'incredibile fiducia che caratterizza la grossa industria della letteratura di sangue e violenza, c'è una totale mancanza di sicurezza nel settore funebre.

libertà d'ascolto (pp.50-51)

La società incomincia ad assumere il carattere della mantenuta da cui ci si aspetta la sottomissione e una elegante passività. Ogni giorno avrà la sua dose extra di sete, orpelli e scintillanti gingilli, nuove tecniche nella ricerca del piacere e nuove pillole stimolanti o tranquillanti.
«Vogue» è un'espressione perfetta di questo stato d'animo. Spesso pianifica per interi mesi l'esistenza dei suoi lettori, dando esatte istruzioni riguardo a quello che c'è da vedere, dire, mangiare, leggere o indossare, in ogni ora del giorno.

Mentre la passività raggiunge punte estreme nella massa della società, un buon numero di cittadini si stacca dalla maggioranza prigioniera di un sogno. Mentre la volgarità e la stupidità si diffondono, un numero sempre maggiore di persone apre gli occhi sull'intollerabilità della propria condizione.

il libro del momento (pp.53-55)

Il processo attraverso cui, nel campo dell'abbigliamento, la moda produce uniformità mentre pretende di venire incontro ad una smodata passione del pubblico per la diversità e il cambiamento è ugualmente vero nell'industria del libro. Per esempio l'attuale sforzo di rendere quasi ogni copertina delle ristampe più appariscente della precedente le ha portate tutte a un livello morto di sensualità. La stessa amorfa monotonia à caratteristica del loro contenuto.

Non è strano che tra il torrenziale dilagare di sadici romanzi di sesso le opere di riflessione sono tollerate solo se sono soavi, comprensive e «cordialmente umane»? Gli stili della prosa del ventesimo secolo sono caratterizzati da complessi contorcimenti e auto-umiliazioni. Il lettore deve essere costantemente ubriacato di sesso e di violenza, ma allo stesso tempo protetto dal brusco contatto dell'intelletto critico.

ancora sull'umorismo (p.63)

A proposito di Release from nervous tension il bollettino mensile del Club del libro dice: "Il dottor Fink non solo conosce la sua materia, ma sa come scriverne... con un senso dell'umorismo facile e rilassato". Questa è la formula. Se avete qualcosa da dire, sorridete. Assicurate la gente che non deve aspettarsi niente di minaccioso o di serio, niente di difficile.

il delitto non paga (pp.65-68)

E se invece il delitto pagasse?
Il brivido del delitto per chi è ligio alla legge, e il brivido del sesso per chi è impotente?
La letteratura del crimine è una valvola di sicurezza o un albero motore della cosiddetta vita rispettabile?
Quanta violenza vissuta sulla poltrona di casa è necessaria per una vita tranquilla?

Cento poliziotti che lavorino ad un caso possono commettere mille errori prima di imbattersi nella giusta soluzione, ma il criminale, che lavora contro questi cento poliziotti, non può permettersi di fare un solo errore. In termini di coraggio e di umano ardire questo sistema di truccare la carte a proprio favore costituisce una sfida. E i giovani lo sentono come tale. Il criminale è un eroe perché lotta in circostanze disperate. Contro questo tipo di temerario è inutile esaltare la prudente rettitudine del rispettabile uomo d'affari.
La seconda dubbia caratteristica di queste storie di criminalità è la nozione di normalità come criterio di virtù. L'uomo normale (virtuoso), secondo questa dottrina, è colui che ha le idee chiare circa i rischi connessi con un comportamento asociale. Purché egli mantenga i proprio appetiti entro limiti legalmente giustificabili, l'eccesso equivale al successo.

capacità direttiva (pp.77-81)

Avete una personalità? La nostra clinica per alti dirigenti ve ne libererà.

Quanto più complessamente meccanico è il lavoro, tanto più semplice diventa l'uomo e tanto più egli deve confidare sul puro automatismo della propria reazione.

Il dirigente di successo deve spogliarsi di ogni qualità umana finché quasi impazzisce per la noia. Allora può lavorare, lavorare, lavorare senza distrazioni. Il lavoro è il narcotico per la noia, e la noia è lo sprone per il lavoro.

Hollywood hallucination (p.193)

La sala cinematografica è la clinica psichiatrica per le fantasticherie del lavoratore medio. Ovvero, lo spettatore sogna nell'oscurità del teatro. Egli sogna i sogni che il denaro può comperare ma che egli non può permettersi o guadagnarsi nel mondo diurno. Nell'oscurità del teatro sogna i sogni che tendono a contenere persino le sue frustrazioni entro una dimensione onirica.
In tal modo Hollywood è pari alle agenzie pubblicitarie nel tentativo costante di penetrare e controllare l'inconscio di un vasto pubblico, non per carpirne le menti o per farle conoscere come fa il romanziere serio, ma per sfruttarle a fini di lucro.

Un sogno porta all'altro finché la realtà e la fantasia diventano intercambiabili. Le agenzie pubblicitarie sommergono il mondo diurno, basato su obiettivi consapevoli e sulle capacità di controllo, con immagini erotiche derivate dal mondo notturno allo scopo di affogare, con la suggestione, ogni resistenza all'acquisto.
Hollywood inonda il mondo notturno con immagini diurne in cui le dee e gli dèi sintetici (le star) sembrano assumere il ruolo della nostra vigile esistenza giornaliera allo scopo di adularci e consolarci per gli insuccessi della nostra vita quotidiana.

la sposa meccanica (p.200)

Vi è molto da dire per quanto riguarda la concezione secondo cui il sadismo della violenza, reale o romanzata, costituisce, in qualche situazione, un tentativo di sopraffare le persone non solo da un punto di vista sessuale ma anche metafisico. È un tentativo di oltrepassare le frontiere sessuali per conseguire un brivido ancora più intenso di quello procurato dal sesso. Vi era certamente una forte componente distruttiva mescolata agli ideali di piacere nel Marchese de Sade.

Per chi è saturo, sia il sesso che la velocità sono piuttosto tediosi finché non venga introdotto l'elemento del pericolo e persino della morte. Il sensazionalismo e il sadismo sono termini quesi gemelli. E a coloro per cui l'atto sessuale sia giunto al punto di sembrare meccanico, nient'altro che l'incontro e la manipolazione di parti del corpo, resta spesso una sete che può essere definita metafisica, anche se non riconosciuta come tale, che cerca soddisfazione nel pericolo fisico o talvolta nella tortura, nel suicidio o nel delitto.

il cadavere come natura morta (pp.211-212)

Un cadavere è roba da intellettuali? È tutta una montatura?
Il fanatico dei classici del brivido sarebbe sconcertato nell'apprendere
che il libro giallo ha anticipato le tecniche della scienza e dell'arte moderna?
Il cinema, il cubismo, il simbolismo e il libro giallo usano lo stesso metodo
di visione simultanea per mezzo della ricostruzione?

Vi è un rapporto fra la tecnica del "vedere" nella pittura moderna e la tecnica con cui il popolare detective moderno "ricostruisce il crimine". Conan Doyle non ne era ignaro quando scrisse in A study in scarlet: Uno studio in colore scarlatto, eh? Ebbene, perché non dovremmo usare un po' di gergo artistico? Vi è il filo scarlatto del delitto che percorre la matassa incolore della vita, ed è nostro dovere dipanarla... Adagiato nel tassì, questo segugio dilettante cantava allegramente come un usignolo, mentre io meditavo sulla polivalenza della mente umana. Questa è la franca enunciazione del tema della narrativa poliziesca, ovvero l'ossessione della morte violenta e del sangue umano, che contrasta con la vita scialba dei lettori. Questo tema fa cantare Holmes come un usignolo, riempiendolo di esaltazione lirica. In seguito nel racconto, Holmes fa notare: Nel risolvere un problema di questo tipo, la cosa migliore è essere in grado di ragionare all'inverso.

Edgar Allan Poe, che apparteneva alla generazione precedente, scoprì questo principio della "ricostruzione", o ragionamento retrospettivo, e lo trasformò nella tecnica basilare della narrativa poliziesca e della poesia simbolista ad un tempo.

Per quanto riguarda il romanzo poliziesco che racchiude la forma popolare di questa nuova tecnica, è necessario, prima di mettersi a scriverne uno, avere non soltanto la consapevolezza dell'effetto che si vuole provocare nel lettore, ma anche della soluzione del delitto. Lo scrittore di gialli deve inventare un delitto e la sua soluzione, allo stesso modo in cui un costruttore di giochi ad incastro deve avere un'immagine completa davanti a sè prima di incominciare a tagliarla a pezzi.
Una volta che la sequenza temporale del delitto è stata predisposta in base allo svolgimento degli eventi che lo hanno determinato, l'autore allora procederà all'indietro. Ovvero, egli introdurrà il lettore al cadavere. Il lettore è convinto di sapere ricostruire il crimine osservando l'esatta disposizione dei particolari della scena del delitto. Egli deriva questa nozione dal modo di agire del detective, il quale studia il cadavere nella sua esatta posizione, come se fosse un grande critico che esamina un capolavoro pittorico. Il delitto, come ha fatto notare De Quincey, è stato davvero collegato alle belle arti.

Sherlock Holmes (pp.214-216)

Holmes: un titano rinascimentale o l'ultimo dei Mohicani?
Watson: moglie o madre del virtuoso del crimine?
Il culto del detective anticipa l'avvento dello stato di polizia?

La famosa osservazione di Joyce che "though he might have been more humble, there's no police like Holmes" richiama il detto "be it ever so humble, there's no place like home": attraverso queste due espressioni Joyce diagnostica il crollo della vita familiare e l'ascesa dello Stato di polizia in mezzo a un tumulto di sentimenti che è in parte ottimistico, in parte fatale. La casa è ora parte di un sistema di polizia. Holmes, il misogino che detesta anche la casa, è l'eroe della borghesia femminilizzata che invece ama la casa. L'arrogante e sterile Holmes e le case felicemente prolifiche del tardo periodo vittoriano si fondono in un'unica immagine che colpisce la mente e la stimola alla riflessione e alla comprensione. La passione per Holmes e la narrativa della caccia all'uomo va di pari passo con la passione commerciale per lo sfruttamento dei valori dell'infanzia, della femminilità e della vita domestica. Sulla carta non s'è mai visto un simile culto per la casa. Nel campo della letteratura di intrattenimento non s'è mai visto un simile culto per il detective.

Nel primo paragrafo di A scandal in Bohemia di Conan Doyle, Holmes viene descritto come segue:

Egli era, per quanto ne so, la più perfetta macchina per ragionare e osservare che il mondo abbia mai visto; ma come amante sarebbe stato fuori posto. Egli non parlava mai delle passioni più tenere, salvo che con scherno e sarcasmo...Un grano di sabbia in uno strumento delicato o un'incrinatura nelle sue lenti potentissime non avrebbero turbato la sua natura più di una forte emozione. Ci troviamo di fronte al tipo d'uomo diviso tra mente e cuore, pensiero e sentimento, com'era comune all'inizio del secolo XVII.
Esiste qualcosa che vada oltre il sentimentalismo o la profusione di emotività con cui Doyle (e, come lui, tutti gli altri autori di racconti del crimine) abbellisce la figura del detective? È attraverso gli occhi di Watson, infatuato e corto di mente, o attraverso gli occhi languidi di una segretaria in assorta adorazione, che il superuomo viene visto e sentito dal lettore. Questa figura nietzschiana consegue la sua auto-drammatizzazione non in modo diretto, ma sul palcoscenico interiore di un sogno collettivo.
Dove ci siamo già imbattuti in una descrizione come quella di Conan Doyle?
Nel 1868, T.H.Huxley scriveva: Un uomo, credo, ha avuto un'educazione liberale se è stato addestrato in gioventù a tal punto che il suo corpo diventa il servo zelante della sua volontà, e compie con disinvoltura e piacere tutto il lavoro di cui sia capace come meccanismo; il suo intelletto è un motore lucido, freddo e logico, con tutte le parti funzionanti, ordinate in maniera efficiente e di pari forza, come una macchina a vapore, pronta a qualsiasi tipo di lavoro... A molte persone nel 1868 questo robotismo sentimentale non sembrava particolarmente comico, come ideale "umano". Forse, ancora oggi, non tutti sarebbero pronti a riconoscerlo nella formula mortale che rappresenta.

capire l'America (pp.225-226)

Non correre, ma da' un'altra occhiata, lettore. Trova la Sposa Meccanica.
Nella seconda storia a fumetti, l'automobile sostituisce il sultano oppure l'harem?
Morale: anche tu puoi essere la favorita dell'harem in una stazione di rifornimento?

Il tema della pubblicità in esame è quello che ricorre in una serie di appelli patrocinati dall'Oil Industry Information Committee: "Capire la concorrenza per capire l'America". Può sembrare da questo annuncio che i pezzi grossi del petrolio sospettino che il pubblico li consideri dei sultani untuosi circondati da bellezze aggraziate ed evasive. Il punto che cercano di trasmettere al pubblico è che essi costituiscono in realtà una vasta moltitudine democratica di persone zelanti che si dedicano all'attività di rendere bella la vita della vostra automobile.
Il racconto figurato, tuttavia, sprigiona una quantità di effetti involontari tale da costituire una tesi più profonda di quella di "capire la concorrenza per capire l'America". Di fatto, la storia illustrata dice: "Se capisci il nostro tipo di concorrenza, capirai perché la tua macchina è qualcuno e tu non sei nessuno".