IA e DNA
IA e DNA
Se questa IA fosse "viva", sarebbe una mente con diritto alla vita. E per "viva" intendo che abbia tutte le basilari caratteristiche di un essere biologico (nascita, crescita, riproduzione, morte). Come ho già detto, non mi importa che questa "vita" sia basata sul carbonio piuttosto che sul silicio o sull'azoto.
ok; credo che avrà certamente i primi 3; per l'ultimo (la morte) dovremo decidere noi..
gli algoritmi genetici, questi (per me) sconosciuti!!!! Comunque è proprio quello che intendevo dire: per l'IA il DNA sarà costituito da un programma. Ma toglimi una curiosità, questo "DNA algoritmico", conterrà anche una "memoria", una coscienza ed una scienza???? O sarà solo una "tabula rasa" come la mente di un feto di tre mesi o di un neonato????? Avremo quindi un nuovo individuo/IA con una nuova mente in fase di sviluppo o un individuo/IA nuovo con una vecchia mente riprodotta????
quella delle 2 che vorremo; penso, più probabilmente, la prima (nuovo individuo/IA con nuova mente).
Non credo assolutamente che il rapporto con il "creatore" sarà solo un piccolo problema. Ritengo sarà il PROBLEMA FONDAMENTALE: l'IA sarà nostro figlio, nostro schiavo, nostro discepolo, nostro maestro, = o <>, > o <. Alla base della soluzione di questo problema credo debba porsi anche la risposta alla domanda se l'IA è una "vita-non biologica" (nascita, crescita, riproduzione, morte) oppure una "vita-artificiale" (costruzione e riproduzione).
intendevo dire che avremo da risolvere problemi pratici che richiederanno soluzioni immediate (es.: conseguenze sull'occupazione, sulla società in generale,ecc..); quello del creatore è un problema filosofico e che ha quindi l'importanza dei problemi filosofici (maggiore ma meno impellente);
un buon punto di partenza sono comunque le famose 3 leggi della robotica di Isaac Asimov, che come avrai visto è uno degli scrittori di fantascienza citati da Minsky nella prefazione a EOC (non so se devi "lasciar fuori" Minsky dalla tua biblioteca c.d. SF: ha scritto anche "Communication with Alien Intelligence"..)
Saranno anche molto intelligenti (capaci di discernere e scegliere) ma non sono delle "menti". Innanzitutto perché non solo non hanno superato la soglia di un qualsiasi "limite" (non sono coscienti, sono solo istruiti).
non lo so, sicuramente c'è da rifletterci bene..
v. i vari allegati per un'idea del problema IA/coscienza, in particolare il cosiddetto "argomento della stanza cinese";
Poi anche per fatto tecnico poiché, sinora, non è mai stato realizzato un cervello artificiale che abbia la "potenza" di un cervello biologico quale quello umano. Ripeto: non nego questa possibilità. Sino a quando Prometeo non trafugò dall'Olimpo il fuoco e lo diede in dono all'uomo, questi continuava morire di freddo e mangiare dura carne cruda (comunque ottima cosa, almeno per la dentatura).
è solo questione di tempo..
Non spingerei sino a questo limite il mio ragionamento perché significherebbe non tenere conto di un fatto essenziale per il quale mi cito: """"Il DNA presente nelle cellule germinali in forma diploide, attraverso la riduzione gametica (nei metazoi superiori) che avviene nella fase di gametogenesi, si riduce in forma aploide nei goni. Dopo la fecondazione, col processo della cariogamia si forma uno zigote o sincarion: i corredi cromosomici aploidi provenienti dal gamete maschile e dal gamete femminile si uniscono riformando un corredo cromosomico diploide."""". E solo il DNA nella forma diploide che contiene tutte le informazioni necessarie al completo sviluppo di un organismo. Lo spermatozoo, l'ovocita altro non sono che una singola cellula dell'organismo/individuo: la polluzione o l'estro hanno tanto valore ai fini della riproduzione biologica di quanto ne ha un taglio di capelli o barba ai fini di eventuali danni arrecati all'organismo!!!!
ok, è vero, lo so; ma se prendiamo lo spermatozoo X e lo mettiamo in provetta assieme all'ovocita Y, avremo ancora una potenziale vita. In questo senso ogni polluzione associata a un relativo estro (similmente alla concezione biblica) è una potenziale vita mancata; poniamo allora ad es. che gli embrioni da usare per gli scopi di ricerca scientifica provenissero dalla fecondazione in provetta di spermatozoi e ovuli di donatori (consenzienti) che li hanno donati separatamente.. mettiti nei panni di un medico nel momento in cui sta effettuando la fecondazione artificiale: cosa penseresti? "non devo farlo perché l'embrione che nascerà sarà ucciso per la sperimentazione"? "posso farlo perché per ora sono solo 2 cellule e non un embrione"?
mi sembra che, considerando l'embrione una vita, la fecondazione artificiale ponga gli stessi problemi etici; se un medico pazzo ottenesse un migliaio di embrioni in provetta cosa si dovrebbe fare, farli sviluppare e poi adottare? e se ne ottenesse un milione (non so se è tecnicamente fattibile, poniamolo per ipotesi)?
E' per questo che sono convinto che la differenza di vedute consista su dove debba porsi il "limite". E' un contraddittorio sul "metodo" e non tanto sul "merito". E' una questione di "misura" di quantità, non di accezione di qualità. Ma appunto per questo una distinzione basata su tali criteri può essere molto pericolosa. Se diamo la possibilità a chiunque di misurare la "quantità" necessaria, gli diamo anche il potere di decidere se un "cervello", anche completamente formato e fisiologicamente funzionante, è abbondantemente umano, sufficientemente umano, scarsamente umano, inumano del tutto a seconda che abbia abbondante, sufficiente, scarso "apprendimento", o non lo abbia affatto. Con quel che ne consegue..
come ho già detto, per me la distinzione è tra "avere un cervello" e "non averlo": non mi sembra che sia un criterio pericoloso, nè che implichi di dare a qualcuno la possibilità di misurarne la "quantità" (lo sviluppo è graduale ma certamente una morula non ha il cervello..)
perfettamente coerente, avevo erroneamente presunto che per te tutte le cose legali fossero anche moralmente lecite..
Ti ringrazio per l'auto "errata corrige" (ti piace questo arcaicissimo logismo?). Sono riuscito a sistemarti qualche neurone che, evidentemente, aveva bisogno di una revisione (auto elogio di un immodesto egocentrico). Penso che la sostanziale differenza tra "lecito" e "legale" sia legata ai concetti di "individuo" e "cultura": lecito è quanto corrisponde alla morale dell'individuo; legale è quanto obbediente alle regole di convivenza della società.
ero convinto anche che avere una moralità strettamente legata alla legalità fosse una caratteristica fondamentale della destra-politica..
Spero che il nesso sia adesso immediatamente evidente. Gli embrioni congelati "avanzati" li considero come "potenziali menti in attesa": di sviluppo o di omicidio.
ok, capito
Moralmente non noto differenza tra una morula evoluta da uno zigote generatosi per cariogamia ed una morula generatasi per clonazione, se non nel fatto che nella prima il corredo genetico deriva dalla fusione di due goni, mentre quello della seconda sia stato estratto da un ovoblasto o spermiogono o qualsiasi altra cellula somatica. Entrambe le morule sono "potenziali menti".
neanch'io, volevo solo sottolineare l'indipendenza fra l'individuo e il suo DNA;
allo stadio di sviluppo in cui si trova lo zigote, ha "valore" solo come DNA: a differenza di un individuo, potrebbe essere sostituito con un altro zigote avente lo stesso DNA e nessuno se ne potebbe accorgere; è proprio questa "sostituibilità" che permette secondo me di "usare" uno zigote per la sperimentazione..
La vita, per come la si intende comunemente, E' BASATA sul DNA, persino nel caso dei procarioti. Non ripongo l'importanza di una vita nel suo patrimonio genetico, nel numero di cromosomi o in particolari sequenze di nucleotidi. Semplicemente affermo che la "vita biologica", senza la quale non vi sarebbe né la specie umana, né la "umanità" di questo primate e neppure una qualsiasi "mente" (a meno che non si voglia accettare le tesi cosmogoniche di una delle varie mitologie sulla "creazione"), trova sua unica, necessaria, imprescindibile genesi nel DNA.
ok, su questo siamo d'accordo.
Non conosco bene le teorie razziste del nazismo, o almeno le conosco allo stesso livello conoscitivo delle teorie sugli ebrei di Marx, comunque presumo che non fossero fondate tanto su una profonda conoscenza della biologia quale si può avere oggi, quanto su teorie antropologiche (distorte nell'ottica dell'ideologia di quel regime). Altrimenti non avrebbero (se mai lo hanno avuto) alcun fondamento logico. Invece un fondamento logico, sebbene generato da una stravolta visione dell'antropologia e seppure errato e sinanco orrorifico, lo avevano, almeno per coloro che le formulavano. O erano tanto pazzi da non credere nemmeno in quel che pensavano????
intendevo dire che la conclusione alla quale si può giungere sostenendo che un embrione è un essere umano è che la sua importanza deriva dal suo DNA (non essendo in quel momento molto di più, anche se una potenziale vita); in questo senso vale il paragone con il razzismo, perché allo stesso modo distingue la vita umana in base al DNA: l'embrione è un essere umano perché ha un certo DNA, come per il razzista un negro non è un essere umano perché ha un altro DNA.
Ad esempio, per restare nel problema da te sollevato, lo chador: ritengo che la mussulmana abbia il diritto di portarlo come e quando vuole. Ad eccezione dei casi in cui la "cultura" italiana le imponga di levarselo: fare le foto per i documenti di identità, mostrare il volto al P.U. per il riconoscimento se fermata per strada, o all'insegnante quando lo ritiene necessario a scuola. Per il resto si copra come vuol coprirsi, a me può fare dispiacere solo perché "l'occhio non avrà più la sua parte"!!!!
non avevo pensato ai casi in cui il (o lo) chador potesse interferire nel comportamento sociale; comunque hai perfettamente ragione..
Facilitare e non obbligare l'integrazione: d'accordo. Ma nemmeno ostinarsi a mantenere usi o costumi in evidente contrasto con la "cultura" della maggioranza (il sabato ebraico o l'infibulazione africana ad esempio), imponendo a questa una forzatura innaturale, con la semplice persistenza di quegli usi e costumi.
se vogliono "ostinarsi" per me possono farlo, purché rispettino le leggi del nuovo paese..
l'infibulazione mi sembra proprio un caso di violenza sessuale (in genere su minore), non so come faccia ad essere accettata (neanche) nei paesi in cui viene praticata;
il sabato ebraico mi interessa in maniera particolare, v. dopo.
chi stabilisce che il minore è un genio ed il maggiorenne un idiota? E chi stabilirà quali sono i parametri per identificare i geni e gli idioti?
non lo so, ma sarebbe da rifletterci..
la mia a-religione mi impone di non lavorare quel giorno ma di andare in bici!!! dov'è il mio errore logico (se c'è)?
Dopo il "partito della meritocrazia", che ne diresti di divenire i profeti del "Domenicismo" e di diffonderne i suoi sette comandamenti?: [...]
il mercoledì in bici non era solo una battuta, volevo farti notare questa strana questione che non ho mai capito:
esiste veramente una "libertà di religione"? o solo una libertà all'interno di un ristretto numero di religioni "ufficiali"? ci deve essere un "riconoscimento" da parte dello stato?
Quale sarebbe la differenza fra quella che ho proposto io e, ad es., quella ebraica, dal punto di vista di uno stato (laico)?