DNA : cervello = apprendimento : mente

DNA : cervello = apprendimento : mente

sono contento che tu sia interessato in questioni bio-etiche! il mio commento all'articolo è stato il risultato immediato (impulsivo) della lettura; per questo, ammetto che è poco chiaro, ma non ritratto niente..

Bene, non sei un "pentito": questo stataricchio si risparmierà i soldi per la tua "protezione" ed il tuo "reinserimento"!!!

ti anticipo la conclusione, ad entrambe le tue domande la risposta è : l'intelligenza (non tua o mia!!..:-) . infatti è così, la "mente" secondo me trascende certamente la semplice evoluzione se le fasi sono quelle che hai elencato sopra: ne manca infatti una fondamentale, e cioè l'APPRENDIMENTO! . trascende la sostanza biologica se intesa come "materiale genetico".. . il quid in questione è la particolare "rete neurale" che si sviluppa a partire dall'ontogenesi embrionale, che tu hai chiamato "memoria" (in informatica di solito con questo si intende solo l'insieme delle informazioni, distinto dai suoi meccanismi di manipolazione, cioè gli "algoritmi"; anche se, in realtà, in entrambi i casi, questi ultimi si trovano anch'essi "memorizzati" e codificati in maniera particolare..)

Se ho ben compreso per "mente" tu intendi l'intimo amalgama di un concetto materiale (il cervello) ed di un concetto psichico (l'intelligenza). Ovvero pensi che su un supporto biologico si innesti una serie di "algoritmi" (il quid) tale da creare una entità psichica (la mente) la quale del supporto biologico non può prescindere od alienarsi (voglio presumere a pena di dichiararti "religioso"). Sin qui d'accordissimo. Comunque avevo già considerato l'APPRENDIMENTO. Ricordi "ritengo che il pensiero altro non sia che la ricezione immediata di stimoli sensoriali esterni, l'elaborazione e la memorizzazione delle informazioni ricevute, il successivo utilizzo e/o la rielaborazione delle stesse"?

va bene per l'ottima discettazione biologica, ma questo può convincermi soltanto del fatto che l'uomo-biologico è un divenire senza soluzioni di continuità che parte dalla cellula (cosa che ovviamente condivido), ma la mente è qualcosa (molto) di +! ti faccio un esempio assurdo: uno zigote tenuto completamente isolato dall'esterno e dall'interno, cioè che non potesse neanche "sentire" le proprie sensazioni (posto che non sviluppi ugualmente una sorta di pensiero, razionale o irrazionale), una volta adulto, diverrebbe quello che ho chiamato "uomo-biologico"..

Per quanto ricordo, anche l'ameba possiede una "memoria chimica" per gli stimoli esterni (luce, calore, sostanze chimiche).

tieni però anche presente che tali alterazioni biochimiche possono comportare la modificazione fisica dei neuroni stessi (creazione di nuove sinapsi ecc.), il processo importantissimo che io ho definito "apprendimento" e che è assolutamente indipendente dal DNA! (nel DNA queste informazioni *non* sono presenti!)

Qualsiasi modificazione morfologica o fisiologica di ogni singola cellula, tessuto, organo, appartenente a qualsiasi organismo animale e vegetale, deriva dalle informazioni contenute nel genoma cellulare, veicolate al citoplasma dall'RNA transfer. I mitocondri producono le proteine, i glucidi ed i lipidi necessari alla produzione di sinapsi nel momento in cui l'RNA veicola le informazioni necessarie alla produzione di tali sostanze (molto sinteticamente). Il DNA non contiene le informazioni che chiameremo APPRENDIMENTO ma le informazioni biologiche che lo consentono. Ciò che chiamiamo "apprendimento" ha genesi sia da fattori ereditari comuni alla razza,alla specie, alla famiglia, al "philum" (istinto, predisposizioni comportamentali dovute a maggiore o minore presenza di determinati ormoni, tendenze psichiche dovute a diversi metabolismi e fisiologie eccetera), sia da fattori contingenti (ad esempio le esperienze maturate dall'individuo: io ho conosciuto il lupo e me ne tengo alla larga, tu no e ne vieni sbranato; tu hai avuto una determinata formazione scolastica, io una diversa eccetera) propri ed esclusivi di ogni singolo organismo. E' precipuo dell'uomo l'abituale utilizzo della MENTE (ragione, intelletto, intelligenza, "pensiero superiore" o "cosciente", "pensiero ideale" o comunque lo si chiami) che soppianta o prevarica le indicazioni comportamentali del supporto biologico (istinto, "pensiero incosciente" o "meccanico" comunque lo si chiami). Ma anche l'apprendimento è necessariamente ed inevitabilmente influenzato da fattori genetici (maggiore o minore sviluppo dell'encefalo, come unico sufficiente esempio). Pertanto ritengo di poter concludere che anche la MENTE di un individuo completamente sviluppato morfologicamente e psicologicamente, sia direttamente influenzata dalle informazioni ereditarie contenute nel DNA.

direi che il DNA permette la formazione del "pensiero" in maniera moooooolto indiretta! poniamo ad esempio che fosse possibile (cosa di cui si parla in un altro cap. di EOC, non ancora tradotto.. o anche in uno degli scritti di Minsky) determinare l'esatta struttura di un cervello e che si possa trasferirla in un altro, o addirittura (es. + calzante) "simulare" il cervello su un computer: ebbene quella sarebbe una mente, indipendentemente da tutto il DNA del mondo! . DNA : cervello = pensiero : mente . (il DNA sta al cervello come il pensiero sta alla mente)

D'accordo, con alcuni distinguo. Il DNA permette la formazione del pensiero, ma in maniera diretta: ingenera cambiamenti morfologici e fisiologici nelle cellule cerebrali tali da consentirlo. Certo è solo un "precursore": DNA/pensiero = sabbia/microprocessore. Intendevo porre in evidenza il ruolo basilare ed imprescindibile del supporto biologico nelle attività psichiche. Nel caso dell'intelligenza artificiale, vi sarà un supporto "tecnico" ed il ruolo del DNA lo svolgerà l'uomo: trasformeremo la rena in microchip, integrati, ram eccetera (ontogenesi del cervello meccanico) e lo forniremo di "algoritmi" in quantità e qualità tale da renderlo "pensante" (psicogenesi del cervello meccanico). Ma a questo punto, non credi che avremo svolto quel ruolo che per l'Uomo qualcuno pensa abbia già svolto "dio"? Concepisco ed ammetto il concetto di "intelligenza artificiale" e concordo che non possieda DNA (ma quando si riprodurrà, lo farà a mezzo di cosa??? Un DNA chiamato "programma"????), ma mi inquieta che possa un giorno chiamarmi "creatore"!!!

se con potenzialmente intendi "in potenza", che ha potere di divenire o realizzarsi, concordo; ma qualsiasi computer, col giusto programma (indubbiamente complessissimo) ha potenzialmente le capacità di una mente umana..

Vero (ammesso che sia in vendita a prezzi accessibili, mi dai l'indirizzo dove ordinarlo??), ma sinora nessun computer è riuscito a compiere l'impresa che ad un qualsiasi zigote umano riesce: divenire sciente e cosciente! Ammesso che gli uomini glie ne diano la possibilità (avrai capito che sono anti-abortista) e che non vi siano alterazioni del genoma che ne ostacolino la formazione o la fisiologia cerebrale. Scherzi a parte, intendo proprio "in potenza" nel senso che "possiede la capacità di divenire, il potere di realizzarsi". Anche un seme di grano è "in potenza" una pianta matura portatrice di spiga. Se vuoi far estinguere il grano, puoi bruciarne tutte le spighe o distruggerne tutti i semi. Il risultato sarà uguale in ciascuno dei due casi: non mangeremo mai più brioches a colazione!!!!

ok, ma non distinguerei tra pensiero meccanico e pensiero ideale (che, se ho capito bene, qui è sinonimo di "astratto", non di "perfetto","migliore" ), al massimo tra cosciente e non.. (forse era questo che intendevi?)

Per "pensiero meccanico" intendo l'istinto (mi allontano dal fuoco, non mangio eucalipti eccetera), regolato dalle informazioni genetiche. Per "pensiero ideale" intendo la ragione (facoltà di acquisire conoscenza del mondo e coscienza di sé stessi) ovvero intelletto o intelligenza o "pensiero superiore", regolati dalla "memoria", dall'apprendimento, dalla analisi e sintesi delle informazioni; sempre nella considerazione che tali attività cerebrali siano un meccanicissimo susseguirsi di attività biologiche.

sì, concordo in pieno, ma una "potenziale mente" non è la stessa cosa che "mente".. . comunque ritengo che qualsiasi idiota abbia una mente e qualsiasi embrione (fino alla differenziazione ontogenetica, e certamente qualsiasi zigote) non ce l'abbia, non avendo un cervello.. .. evidente-mente non ci siamo intesi! diciamo così: mente = cervello + "memoria"; se il feto ha un cervello e un sistema sensoriale esterno o interno allora ha anche una mente (ripeto, forse anche in assenza di sensi si potrebbe sviluppare una forma di pensiero..) non so a 8 settimane quale sia lo sviluppo del feto.. se a 2 giorni non ha il cervello, non ha neanche una mente.. del resto credo che i termini per l'aborto siano simili.. cosa avviene ai feti provenienti dagli aborti? (dovresti essere anche anti-abortista, giusto?)

Certa-mente sono anti-abortista!!! Certo che se mente=cervello+memoria, un feto di 2 settimane, al limite anche di 9 mesi, non ha "mente". Figuriamoci poi una misera blastuluccia o uno zigote. Ma hanno un supporto biologico detto cervello, o comunque la "potenza" di possederlo, il quale, se glie ne diamo possibilità e non li ammazziamo prima, avrà la capacità di essere riempito di tutte le nozioni e le esperienze contenute in mille Britannica, di essere sciente e cosciente, intelligente. Un chicco di grano non è una pianta di grano. Ma "PUO'" diventarlo. Sono anti-abortista appunto per quel "PUO'"!!!! Se un chicco di grano geneticamente non ha la possibilità di germinare sarebbe pari ad un embrione acefalo, non "PUO'". Ma non "PUO'" neanche un cervello che, morfologicamente e fisiologicamente, non possiede capacità neuroniche tali da consentirgli l'intelligenza, la "mente". Se l'idiota è appunto tale perché ha cervello ma non può avere scienza e coscienza (cioè è cervello senza "memoria") allora non ha MENTE. E' un "uomo biologico" potenzialmente al pari di uno zigote. E chi deve decidere quando un cervello umano ha "memoria" sufficiente per potergli attribuire lo status di MENTE? E chi stabilisce QUALI sono gli algoritmi esatti e quali invece i "bugs"? Le risposte a questi quesiti non sono di scarsa importanza ...

ripeto, "mente potenziale" per me non è "mente"; anzi, non è "niente", nel senso che non esiste!

Come l'idiota senza scienza e coscienza, cioè cervello senza "memoria", che non ha mente ma ha cervello eppure materialmente ESISTE, occupa uno spazio fisico, è fisiologicamente funzionante (vivo), così lo zigote (dall'atto della cariogamia) o l'embrione (al momento della formazione dei foglietti germinativi) possiedono un "progetto" di cervello e questo progetto è in continua fase di sviluppo e costruzione. Anch'essi ESISTONO, occupano uno spazio fisico, sono fisiologicamente funzionanti (vivi).

forse hai ragione, è una questione di "sufficiente" e di dove porre il limite; gli scimpanzé hanno un'intelligenza paragonabile -per certi aspetti- a quella di bambini di un anno o più; per me è sufficiente molto molto meno

Per me è già sufficiente che un organismo biologico umano abbia la "potenza" di diventare una "mente". Sono anti-abortista per questo motivo. Così come per questo stesso motivo considero moralmente accettabile l'aborto terapeutico, dove per terapeutico non devesi intendere "riparatorio". Né per terapeutico debba intendersi possibili danni psichici, sociali, economici dell'individuo madre (qualcuno si è inventato la psicologia, la psichiatria, lo "stato sociale", l'assistenza). Per terapeutico intendo o la concreta possibilità di danno biologico permanente all'individuo madre o la concreta possibilità che lo zigote non riesca a realizzare pienamente le sue possibilità (alterazioni del genoma che impediscano la formazione della "mente"). Un chicco di grano è sufficiente, oppure deve essere un germoglio, o un virgulto o una pianta adulta perché si possa parlare correttamente di GRANO???? Ritengo che la differenza di vedute tra te e me dipenda da dove debba porsi "il limite": per te al cervello deve aggiungersi la "memoria", per me è sufficiente vi sia una POTENZA di cervello cui aggiungere "memoria".

se l'aborto è lecito (e anche legale, dico bene?) lo deve essere per coerenza anche "l'uso di embrioni umani a fini medici sperimentali o terapeutici"; non credo che la pena di morte rientri molto in questo discorso..

Ritengo l'aborto legale ma non lecito (ad esclusione dei casi di aborto terapeutico e con le limitazioni sopra proposte) in quanto la mia personale morale non consente di sopprimere o danneggiare un organismo umano (a qualsiasi stadio di sviluppo) se non per difendere o salvare altri organismi umani. Parimenti non considero moralmente accettabile l'utilizzo di zigoti o embrioni umani per la ricerca scientifica, quando le conseguenze di questa ricerca significhino il danneggiamento o la soppressione degli embrioni. Non ho una decisa posizione sulla pena di morte (morale della tribù, morale della società); al momento ne considero l'ipotesi qualora se ne dimostri il valore preventivo (ne ammazzo uno per salvarne due, tre, cento o mille). Può sembrare un argomento non immediatamente attinente l'argomento, ma se si pensa (come io penso) che uno zigote E' un essere umano, quantunque "in potenza", non vedo differenza di valutazioni morali tra la soppressione di un embrione e l'uccisione di un serial-killer: trattasi di omicidio in entrambi i casi !! La liceità dell'omicidio è argomento di altro ordine: stiamo (per ora) discettando sulla natura del "soggetto"/MENTE, non stiamo valutandone il comportamento.

"non tutte le menti sono uguali, e nemmeno debbono diventarlo".. ma il mio "porre il limite" comprende ampiamente qualsiasi idiota, le scimmie e persino cani e gatti (per introdurre l'argomento successivo)

Adesso (per restare in argomento cereali) non mi confondere il grano/idiota (anche se grano colpito da tigna fungina) con la segale/scimmia, il riso/cane, l'orzo/gatto!!!! Questione di numero di cromosomi e sequenze di nucleotidi: DNA ..

concorderai che persino il pensiero astratto non è solo dell'uomo; sono moltissimi i casi di primati, delfini ecc. a cui è stato insegnato un linguaggio che gli permette di comunicare con l'uomo..(+ astratto di così..)

I primati e gli odontoceti sono tra le specie animali più intelligenti, capaci di comunicazione e di socializzazione. Ma ciò dipende dalla capacità cerebrale: negli scimpanzé e nei delfini il quoziente tra massa cerebrale/massa corporea è simile a quello umano e le circonvoluzioni dell'encefalo raggiungono una complessità quasi pari a quella umana. Dipende dal DNA, anche se vedo non ti risulta troppo simpatico. Vi è chi ha prospettato la possibilità di "intelligenza" in rapporto alle facoltà di comunicare, socializzare ed interagire con l'uomo che questi animali mostrano. Ma, relativamente alla limitata possibilità di interagire con altre razze (l'uomo) allo stato non è dimostrato/dimostrabile la presenza di "intelligenza", almeno per quello che noi umani intendiamo per intelligenza, ovvero la capacità di concetti astratti. Altre razze comunicano con l'uomo: il cane scodinzola e comprende ordinativi (metodo pavloviano per l'addestramento!!!!), il gatto fa le fusa. Altre specie hanno capacità di comunicare: le api, le formiche. Altre famiglie hanno organizzazioni sociali: i criceti, i lupi, le iene, i cani delle praterie.

per cani, gatti ad altri animali domestici direi: non etico per il rispetto che la *nostra* società ha per loro; mangiarli corrisponderebbe sul piano culturale ad una forma di cannibalismo; so che in Cina mangiano i cani, ma non conosco il legame affettivo che instaurano, il significato che vi attribuiscono, le condizioni in cui ciò succede ( se ne sai qualcosa di + dimmelo..); presumo che per i gatti del vicentino ci sia una motivazione economica? anche di questo non sono informato.. stesso discorso per il vero cannibalismo, praticato in alcune (poche) culture "primitive", ma mai per motivazioni alimentari; ... per gli altri vale il precedente discorso sull'intelligenza: considero più lecito uccidere topi, polli ecc. che non scimmie, delfini ecc.

Concordo affermando che non mangerei mai i quattro gatti e i due cani che ho a casa. Ma nemmeno la tartarughina "ninja", i tre pappagallini o il canarino. Innanzitutto perché i due "pargoletti" (indegno sviluppo delle mie gonadi) a loro volta sarebbero irrefrenabilmente presi da un istinto cannibalico nei confronti della mia persona, di natura rituale volendomi rifilare la "giusta punizione"!!!! In Cina, come in tutto l'estremo oriente asiatico, vi sono allevamenti di particolari razze di cani, normalmente utilizzati per la macellazione (ad esempio quello che la *nostra* società conosce come il simpatico "orsacchiotto" Chow-chow); così come è normale l'allevamento o la caccia ai serpenti a scopo prevalentemente alimentare. Per quanto ne sappia non vi sono motivazioni religiose, ma solo di "costumi" alimentari. Non conosco le ragioni per cui nel vicentino mangino i gatti. Ho un collega di quelle parti che mi ha raccontato questa singolarità, ma senza darmene motivazione. Mi diceva che questa pratica sia oggi quasi del tutto abbandonata. Io, comunque, a Vicenza ci andrò lasciando i miei gatti in un Felix-hotel di mia fiducia. Se credi sia meno lecito uccidere animali intelligenti, non mangiare salumi perché il QI dei suini è superiore a quello dei cani. E compra reggiano per far felici i topi, intellettualmente ed etologicamente superiori ai gatti (socialmente evoluti i primi, irredimibili individualisti i secondi). I primati e gli odontoceti sono tra le specie animali più intelligenti, capaci di comunicazione e di socializzazione .... Ma come ti ho già detto prima, dipende dalla capacità cerebrale (quoziente tra massa cerebrale/massa corporea, circonvoluzioni dell'encefalo): dipende dal DNA, anche se vedo non ti risulta troppo simpatico.

il "quindi: perché non potremmo uccidere le balene(carne), foche(pelle), tigri(pelliccia), elefanti(avorio) ecc." era un modo ironico per sottolineare l' "a disposizione" .. OMISSIS .. è QUESTA la cosa su cui non sono d'accordo, e, come ho detto, tantomeno se chi lo dice "pretende di dare insegnamenti etici"; non volevo negare la possibilità di "usare" balene, foche, tigri, elefanti o *qualsiasi* altro animale; ma questo "non vuol dire che penso che gli animali siano a "mia disposizione"" "quello che è importante [..] non è cosa si fa [..], ma che senso si dà alle cose che si fanno"

Siamo in sintonia

non puoi negare che la considerazione ("senso che si dà alle cose") del mondo, dell'ambiente, anche dell'uomo, è stata condizionata da quel concetto di "disposizione", convalidato dalla chiesa ora, dal cristianesimo prima, e dalla bibbia in origine; applicato agli animali come a qualsiasi altra "risorsa", agli indiani perché considerati animali, ecc. . come sarebbe oggi il mondo se al posto della religione cristiana ci fosse stata quella della grecia classica? la natura a disposizione dell' uomo è esattamente il contrario della natura divinizzata..

Comunque non è solo la religione cristiana ad esprimere questa alterata visione della natura, le fanno buona compagnia l'ebraismo, l'islam, il confucianesimo ed altre. Potrei paradossalmente paragonarmi all'oracolo di Delfo: sono anti-abortista in quanto divinizzo la natura, in ogni sua forma, aspetto, stadio di sviluppo si trovi. Ma non credo a divinità di nessun tipo: non accetto forme di religione "naturiste" come di altro genere. Non faccio dell'"ambientalismo" una religione perché non vorrei finire come i giainisti (Giainismo è una forma religiosa nata nell'India del IV-V secolo a.c.) a farmi torturare da insetti e pidocchi pur di non molestare queste incantevoli creature (oggigiorno si calcola in India esista una popolazione giainista di circa 3milioni di adepti, esclusivamente appartenenti alle caste alte, frequentatori di circoli esclusivi ed aventi in disprezzo il lavoro; forse per questo riescono a sopravvivere senza faticare e senza mangiare esseri viventi). Non penso che la "natura" sia a disposizione dell'uomo, ma non ritengo neanche che l'uomo non possa utilizzarla alla sua bisogna. In verità, o uomo, in verità ti dico: usare, non abusare!!!

certo, è solo questione di cultura .. però, se ci pensi, c'è differenza tra il mangiare carne di manzo e di scimpanzé (letto articolo poco tempo fa, inghilterra), e non dipende dal fatto che siano allevati o meno. .. se volevi farmi ammettere di essere razzista, ci sei riuscito! ma per me, che veramente non ho pregiudizi, il razzismo è semplicemente il discriminare, cioè: discernere, distinguere, differenziare: il principio della meritocrazia

Anche tra la carne di cavallo e la carne ovina vi è una certa differenza organolettica. Se le tribù dell'Orinoco si trasferissero in Africa .. addio scimpanzé ed altre scimmie!!!! A mano che non si organizzasse un discreto numero di allevamenti (come in Cina per i cani). Ma per te, miserabile zoo-razzista, importa solo di quelle grassone di balene, balenottere, capidogli, delfini, orche, megattere, globicefali ed altre obesità che passeggiando oziano negli oceani. Io zoo-(razzista) non sono. Sono razzista senza nessun prefisso. Anzi, uno ce lo metto: cultural-razzista. Con questo intendo che una "cultura" può modificarsi con il contatto con un'altra, può anche integrarsi con l'altra, assorbirla o esserne assorbita; volutamente o necessariamente deve evolversi. Ma ciò non può accadere in tempi brevi: una cultura non si forma o modifica o evolve nell'arco di una generazione. Perciò non accetto che soggetti culturalmente estranei ad una società proditoriamente vi inseriscano, a forza, elementi alieni. Se poi i soggetti culturalmente estranei sono una minoranza (caso degli extra comunitari in Italia), devono essere loro a compiere i primi e maggiori sforzi di adattamento ed integrazione (la famigerata legge del 50%+1). La cultura dominante della maggioranza ha invece il dovere morale di facilitarne l'integrazione e l'adattamento e di non ostacolare eventuali evoluzioni culturali tendenti ad un amalgama. Per razzismo quindi intendo il discriminare (scegliere, distinguere, differenziare) solo su basi biologiche, culturali, antropologiche; ma non che tale discriminazione debba necessariamente concludersi con l'assioma che una razza o una società siano superiori o inferiori ad altre. Sono razzista nei confronti della tribù ebraica, della tribù islamica, della tribù filippina, della tribù senegalese, come loro lo sono nei confronti della tribù italiana (principio di reciprocità). E lo sono quando la tribù italiana è costretta a snaturarsi forzatamente per "rispettare" le altre tribù. Non sono razzista nei confronti dell'ebreo, dell'islamico, del filippino o del senegalese quando questi, accettando la mia cultura ed integrandovisi, la costringono ad una naturale e sana evoluzione. La meritocrazia è, a mio parere, un concetto che ha attinenza con il singolo individuo/MENTE, con il ruolo che dovrebbe avere il soggetto all'interno di una società, a prescindere dalla sue origini biologiche o culturali. Interessa l'APPRENDIMENTO che l'individuo/MENTE è riuscito ad ottenere. Proprio non me ne va bene una!!!! Sono appena iscritto all'albo dei due soci fondatori del "partito della meritocrazia" e già temo che si delineino due diverse "correnti" interne!!!!

"gli embrioni NON SONO esseri umani, l'essere umano non è assolutamente definito dal proprio patrimonio genetico" infatti 2 (o +) gemelli, pur avendo lo stesso patrimonio genetico sono evidentemente 2 "individui" diversi e non-sostituibili.. "essere umano" era inteso appunto in questo senso, non "l'animale uomo", ma l'essere avente le caratteristiche di "umanità" [sentimento di fratellanza e solidarietà fra gli uomini; capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri: una persona piena di umanità; trattare qualcuno con profonda umanità; mancare di umanità ]

L'essere umano non è COMPIUTAMENTE definito dal suo patrimonio genetico: 2 o + gemelli omozigoti avranno =cervello, <>"memoria" (<>MENTE perché =cervello + <>"memoria), saranno due distinte "singolarità". Ma ripeto la mia eccezione: quando possiamo correttamente parlare di "uomo"? Quando possiamo correttamente parlare di "grano"? Già in presenza di uno zigote/seme o solo per l'organismo sviluppato/pianta matura? La caratteristica dell'"umanità", a parte le imprescindibili accezioni biologiche, credo sia data solo dalle capacità di raziocinio. E queste travalicano il concetto di umanità-aggettivo. Comprendono l'intelligenza, la scienza, la coscienza oltre che il "sentimento". Ma senza "uomo biologico" non vi è né umanità-aggettivo, né intelligenza, né scienza, né coscienza, né sentimento. Spero di essere riuscito a spiegarmi. Probabilmente uso dei termini attribuendovi significati diversi da quelli che tu gli attribuisci. Il linguaggio è un codice e noi siamo qui a spiegarcene le chiavi.

direi che, viste le tue conoscenze bio-tecnologiche puoi leggere tranquillamente il cap. 1 che ho tradotto di "Engines of creation" .. anzi, lo stile è fin troppo divulgativo.. a parte scherzi, l'argomento è correlato, l'unica difficoltà sarà la mia traduzione traballante (in informatica diremmo che è una versione "beta") ... ti direi di leggere un po' di Marvin Minsky (che spero conoscerai per fama), ma è tutto in inglese.. lo studio dell'intelligenza che è stato fatto finora non ne è riuscita a spiegare neanche lo 0,00..1%; sono convinto che prima o poi l'intelligenza artificiale arriverà, ma anche allora nessuno potrà "com-prenderla", perché l'uomo (com'è adesso) non è abbastanza intelligente!

Come sopra per il tempo. Figurati poi se mi permetto di andare a vedere le versioni "alfa" (gli originali???), atteso la mia spudorata anglofobia e l'ignoranza di Marvin Minsky (è lo zio di Hagler il pugile?!?). Concordo per la questione dello studio dell'intelligenza. Noi ne stiamo discutendo un po', diciamo in una percentuale pari allo 0,0000001-100000000..%. Per l'intelligenza artificiale speriamo che arrivi presto e non sia affetta da quella perniciosa patologia propria dell'uomo: il sentimento. Che sia diamantinamente matematica e non "filosofica". Ho tesserato questo catorcio informatico con cui ti scrivo al nostro "partito della meritocrazia".

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